Il famigerato rogo del Corano compiuto dal pastore della Florida, Terry Jones, a provocato una vera isteria nel mondo islamico. Nel solo Afghanistan, una ventina di persone, tra cui dipendenti dell’ONU, sono state uccise al grido di “Allahu Akbar!”. I leaders occidentali in tutto il mondo – compreso Obama e i membri del Congresso – hanno nettamente condannato l’operato di Jones (senza preoccuparsi di sottolineare che la libertà di espressione è una libertà Americana di grande valore). Molti addirittura incolpano Jones delle uccisioni in Afghanistan. Bill O’Reilley afferma che Jones ha “le mani insanguinate”.
Comunque, mentre i leaders occidentali si affrettano a manifestare la loro avversione per ciò che un Americano ha fatto a un libro, un oggetto inanimato, diamo una rapida occhiata a quello che molti musulmani stanno facendo a molti Cristiani, esseri umani che vivono e respirano, in tutto il mondo islamico, praticamente senza alcuna copertura mediatica né una reale condanna occidentale:
- Afghanistan: un musulmano convertito al Cristianesimo è stato arrestato e, in accordo con quanto previsto dalla shariah per gli apostati, è in attesa della pena capitale.
- Bangladesh: un Cristiano è stato arrestato per aver distribuito delle Bibbie, vicino a dei musulmani. Da Mercoledì, migliaia di musulmani stanno provocando sommosse, causando dozzine di feriti, manifestando non contro Jones, ma per protestare contro i diritti concessi alle donne.
- Egitto: una folla di musulmani ha bruciato un’altra chiesa Copta e dozzine di abitazioni di Cristiani; quando i Cristiani hanno protestato, i militari hanno aperto il fuoco contro di loro al grido “Allahu Akbar”, uccidendone nove. Un’altra folla, “secondo quanto prescritto dalla sharia”, ha tagliato un orecchio a un Cristiano.
- Etiopia: i musulmani si sono scatenati, bruciando circa 70 Chiese, uccidendo almeno un Cristiano, e allontanando almeno 10 mila Cristiani. I Cristiani che abitano nelle regioni a maggioranza musulmana sono stati avvertiti di convertirsi, o di abbandonare le loro case, altrimenti saranno uccisi.
- Malesia: le Autorità hanno sequestrato e profanato migliaia di Bibbie.
- Pakistan: due Cristiani sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco, mentre uscivano da una Chiesa. Un Cristiano, che scontava una pena all’ergastolo per “reato di bestemmia” è morto nella sua cella, ma c’è il sospetto che sia stato assassinato.
- Arabia Saudita: un Cristiano Eritreo è stato arrestato per aver condiviso la sua fede con dei musulmani e dovrà affrontare la pena di morte; altri missionari continuano a languire nelle carceri Saudite.
- Somalia e Sudan: ragazze Cristiane, sia in Somalia che in Sudan – tra cui la madre di quattro bambini – sono state recentemente rapite, stuprate e uccise per essersi convertite al Cristianesimo.
Bisogna anche tenere ben presente che nessuna di queste barbarie fu compiuta per vendicare il rogo del corano del Reverendo Jones; erano solo normale amministrazione del mondo islamico. Non solo, la lista precedente non è che uno rapido e sbrigativo campione dei più recenti tra tutti i patimenti dei Cristiane sotto l’islàm. Se uno dovesse includere anche le persecuzioni di solo pochi mesi trascorsi, dovrebbe menzionare l’attacco jihadista a una Chiesa di Bagdad, che ha ucciso 52 Cristiani; l’esplosione nella Chiesa Copta, la viglia di Capodanno, che ne ha uccisi 21; le violenze musulmane che hanno distruttomolte Chiese in Indonesia, in Nigeria e nelle Filippine; in Iran, la “retata” di circa 70 Cristiani che pregavano in casa; e il rifiuto del Kuwait – una nazione che deve la sua esistenza ai sacrifici bellici degli USA – alla costruzione di una Chiesa.
Poi ci sono le innumerevoli atrocità che non arrivano mai alla ribalta della cronaca – le storie di una continua, silenziosa sofferenza, nota soltanto alle vittime e ai Cristiani del posto.
Si sarebbe potuto ritenere che tutto ciò avrebbe dovuto meritare una attenzione dell’informazione e una condanna dell’opinione pubblica occidentale pari a quella del rogo di un corano. Peggio, mentre solo Jones è responsabile delle sue azioni, molte delle efferatezze sopra menzionate – arresto ed esecuzione di missionari Cristiani e di apostati musulmani, la distruzione o la proibizione delle Chiese, il sequestro e la profanazione non di una, ma di migliaia di Bibbie – sono compiute direttamente da Autorità musulmane e da governi ritenuti “amici ed alleati” degli Stati Uniti.
Questo è il mondo surreale e sempre più irrazionale in cui oggi viviamo, dove musulmani furibomdi e occidentali senza spina dorsale si scandalizzano per la distruzione di un unico libro mentre ignorano la distruzione di molte vite umane; dove un diritto Americano ottenuto a fatica e garantito dalla Costituzione – la libertà di espressione – riceve un sacco di alzate di spalle di condanna da parte di chi è incaricato di difenderlo, mentre un comportamento criminale e barbaro – in una parola iniquo – è devotamente ignorato.