Middle East Quarterly

Spring 2010

Volume 17: Number 2

La Tendenza mondiale dei Delitti d’Onore

Per combattere l’epidemia dei delitti d’onore bisogna comprendere ciò che rende unici questi omicidi. Differiscono dagli omicidi puri e semplici psicopatici, dai delitti seriali, dai crimini di passione, dai delitti per vendetta, e dalla violenza domestica. La loro motivazione è differente e si basa su codici di moralità e comportamento, che sono tipici di certe culture, spesso rafforzati dai dettami religiosi fondamentalisti. Nel 2000, le Nazioni Unite hanno stimato che ogni anno avvengono 5'000 delitti d’onore.[1] Questo numero può essere ragionevole per il Pakistan soltanto, ma mondialmente il numero è molto più elevato. Nel 2002 e pure nel 2004, le Nazioni Unite hanno presentato una risoluzione per dar fine ai delitti d’onore e altri crimini collegati all’onore. Nel 2004, ad un incontro presso Le Hague in merito all’aumento dei delitti d’onore in Europa, i legislatori britannici hanno annunciato un piano per iniziare a ri-aprire i vecchi casi (di omicidio) per vedere se alcuni delitti non fossero, proprio, dei delitti d’onore. [2] Il numero dei delitti d’onore viene abitualmente sottostimato, e la maggior parte di quelli stimati sono poco altro che presunzioni, di grandezza variabile. Stime definitive e affidabili, mondiali, sull’incidenza dei delitti d’onore … non esistono.

La maggior parte dei delitti d’onore non viene classificato in quanto tale, e viene raramente processato, o quando viene processato nel mondo islamico, risulta in sentenze relativamente leggere. [3] Quando un delitto d’onore avviene in Occidente, molta gente, inclusa la polizia, ancora si vergogna di chiamarlo delitto d’onore. In Occidente, sia gli islamisti che i gruppi femministi, inclusi attivisti contro la violenza domestica, continuano ad insistere che i delitti d’onore sono una forma di violenza domestica stile occidentale, o di femminicidio (uccisione di donne).[4] Essi non lo sono. [5] Questo studio documenta che ci sono almeno due tipi di delitti d’onore e due popolazioni che ne sono vittima. Entrambi i tipi differiscono significativamente fra loro, proprio come differiscono dal femminicidio domestico occidentale. Un gruppo ha una media d’età pari a 17 anni; nell’altro la media d’età è 36 anni. La differenza d’età è di tipo statisticamente significativo.

Famiglie che uccidono le loro giovani Donne

I risultati dello studio indicano che i delitti d’onore sono accelerati significativamente in un periodo di 20 anni, fra il 1989 e il 2009.[6] Questo può significare che i delitti d’onore stanno genuinamente crescendo, forse quale funzione dell’estremismo jihadista e del fondamentalismo islamico, o forse a causa del fatto che i delitti d’onore vengono maggiormente riportati e processati, e più accuratamente, specialmente in Occidente ma anche in Oriente. L’espansione di Internet può essere presa in conto per la maggior diffusione di rapporti relativi a questi incidenti.

La media d’età delle vittime, per l’intera popolazione, è di 23 anni (tabella 2). Questo è vero per tutte le regioni geografiche. Perciò, ovunque venga commesso un delitto d’onore, esso è principalmente un crimine contro gente giovane. Proprio un po’ più della metà di queste vittime sono figlie e sorelle; circa un quarto sono mogli e fidanzate – del perpetratore. Il rimanente include madri, zie, nipoti, cugini, zii, o non-parenti.

I delitti d’onore sono una collaborazione familiare. Mondialmente, due terzi delle vittime sono state uccise dalle loro famiglie d’origine. (Vedere tabella 2). L’omicidio da parte della famiglia d’orogine è stato all’apice (72%) nel mondo islamico, e al minimo in Nord America (49%). Le famiglie europee d’origine sono state coinvolte praticamente tanto spesso quanto quelle nel mondo islamico, probabilmente perché così tante sono immigrati di prima o seconda generazione, e sono ancora fermamente legate alla loro cultura nativa. Alternativamente, ciò può essere dovuto alla radicalizzazione islamista della terza o persino quarta generazione. Internazionalmente, i padri hanno giocato un ruolo attivo in più di un terzo degli omicidi d’onore. I padri sono stati perlopiù coinvolti in Nord America (52%), e meno coinvolti nel mondo islamico; in Europa, i padri sono stati coinvolti in più di un terzo degli omicidi.

Mondialmente, il 42% di questi omicidi sono stati condotti da perpetratori multipli, una caratteristica questa, che li distingue considerevolmente dal femminicidio domestico occidentale. Un piccolo numero di questo tipo di omicidi mondialmente ha coinvolto più di una vittima. Omicidi multipli sono stati al loro apice in Nord America e al loro minimo in Europa. Nel mondo islamico, solo poco meno di un quarto degli omicidi hanno coinvolto più di una vittima. Vittime aggiuntive hanno incluso i bambini della donna morta, il ragazzo, il fidanzato, il marito, la sorella, il fratello, i genitori.

Mondialmente, più della metà delle vittime sono state torturate; ovvero, esse non sono morte istantaneamente ma in agonia. In Nord America, più di un terzo delle vittime sono state torturate; in Europa, due terzi sono state torturate; nel mondo islamico, metà sono state torturate. Morti tortuose includono: essere stuprate o stuprate in banda prima di essere uccise; essere strangolate o bastonate a morte; sono state pugnalate molte volte (da 10 a 40 volte); essere lapidate o bruciate a morte; essere decapitate, o avere la propria gola tagliata.

Infine, mondialmente, il 58% delle vittime sono state ammazzate per essere “troppo occidentali” e per aver resistito o disobbedito alle aspettative culturali o religiose (vedere tabella 1). L’accusa di essere “troppo occidentale” è stato il preciso linguaggio usato dal perpetratore o dai perpetratori. Essere “troppo occidentale” significava essere viste come troppo indipendenti, non sufficientemente asservite, rifiutanti di indossare una varietà di abiti islamici (incluse forme di velo), desiderare un’educazione e una carriera avanzate, avere amici o un fidanzato non-islamici (o non-sikh o non-induisti), rifiutare di sposare il proprio primo cugino, desiderare di scegliersi il proprio marito, sceglierne uno socialmente “inferiore” o non-islamico (o non-sikh o non-induista); o lasciare un marito abusivo. Ci sono state differenze regionali statisticamente significanti, in merito a questi motivi. Per esempio, in Nord America, 91% delle vittime sono state ammazzato per essere “troppo occidentali”, per rapporto ad un più piccolo ma pur sostanzioso numero (71%) in Europa. Per rapporto, solo il 43% delle vittime sono state uccise per questa ragione nel mondo islamico.

Meno della metà (42%) delle vittime mondialmente sono state ammazzate per aver commesso presunte “inadeguatezze sessuali"; questo si riferisce alle vittime che sono state stuprate, che hanno avuto presunte relazioni extra-matrimoniali, o che sono state viste come “promiscue” (persino dove ciò potrebbe non riferirsi ad effettiva promiscuità sessuale o persino ad attività sessuale). Comunque, nel mondo islamico, il 57% delle vittime sono state ammazzate per questo motivo, per rapporto al 29% delle stesse in Europa, e un piccolo numero (9%) in Nord America.

Cosa significa la Differenza d’Età

Questo studio documenta che ci sono almeno due differenti tipi di delitto d’onore e/o due differenti popolazioni vittima: una fatta da figlie femmine e giovani donne la cui età media è diciassette anni (tabella 3), l’altra è composta da donne la cui età media è trentasei (tabella 5). Entrambi i tipi di omicidio differiscono dal femminicidio occidentale.

Nell’Occidente non immigrante, seria violenza domestica esiste, ed include l’incesto, l’abuso sui bambini, lo stupro coniugale, picchiare il coniuge, la persecuzione coniugale, ed il femminicidio coniugale in seguito alle percosse. Comunque non ci sono tracce culturali di padri che puntano o ammazzano specificatamente le loro figlie adolescenti o giovani adulte, e nemmeno le famiglie d’origine partecipano a questi omicidi, nella pianificazione, nel perpetrarli, nel giustificarli e nel valorizzarli. Chiaramente, queste caratteristiche definiscono il classico delitto d’onore di giovani donne e ragazze.

I delitti d’onore di donne più anziane potrebbe sembrare somigliante al femminicidio domestico di stile occidentale. La vittima è una donna sposata più anziana, abitualmente una madre, che viene spesso uccisa da suo marito ma pure da perpetratori multipli (30% dei casi). Mondialmente, praticamente la metà (44%) di quelli che uccidono vittime di età più avanzata includono membri o della famiglia d’origine della vittima, o quelli della famiglia d’origine del marito. (Vedere tabella 5). Questo è estremamente raro nel femminicidio domestico occidentale; il marito che uccide sua moglie in Occidente è raramente assistito dai membri della sua famiglia d’origine o dai suoi parenti acquisiti.

Comunque, nel mondo islamico, le vittime di delitto d’onore di età più avanzata vengono uccise dalle loro proprie famiglie d’origine per circa i due terzi dei casi. Questo suggerisce che i costumi del vecchio Continente sono in qualche modo cambiati in Europa, dove la famiglia d’origine della vittima partecipa nell’omicidio solo in un terzo dei casi (31%). Fino ad ora, in Nord America nessun membro della famiglia di origine ha partecipato nei delitti d’onore di una vittima di età più avanzata. Se il Nord America assomiglierà, infine, all’Europa, o persino al mondo islamico, questo resta da vedere poiché sarebbe influenzato dall’immigrazione o da altri fattori demografici. Infine, circa la metà delle vittime di età più avanzata sono soggette a morti con tortura. Comunque, il tasso di tortura è stato al suo apice (68%) in Europa, per le vittime femmine di ogni età. Il tasso di tortura è stato – rispettivamente - del 35% e del 51% in Nord America e nel mondo islamico.

Mondialmente, le vittime più giovani sono state uccise dalle loro famiglie d’origine nell'81% dei casi. In Nord America, il 94% sono state uccise dalla loro famiglia d’origine; questa percentuale è stata del 77% in Europa, e dell'82% nel mondo islamico. (Vedere tabella 3). In Nord America,, i padri hanno avuto un ruolo principale nel 100% dei casi mentre la figlia era diciottenne o più giovane (vedere tabella 4). Mondialmente, le donne più giovani e le ragazze sono state torturate nel 53% dei casi; comunque, in Europa esse sono state torturate fra il 72% e l'83% dei casi – significativamente di più delle donne più anziane, mondialmente.

Risposte occidentali ai Delitti d’Onore

Molte femministe occidentali e che difendono le vittime di violenza domestica hanno confuso la violenza domestica occidentale o il femminicidio domestico (i due sono diversi) con i delitti d’onore di vittime di maggiore età. Rappresentanti di gruppi di pressione islamista, incluso il Council on American-Islamic Relations (CAIR) e il Canadian Islamic Congress, varie accademie (per esempio Ajay Nair, Tom Keil), attivisti (per esempio Rana Husseini), e leader religiosi (per esempio Abdulhai Patel del Canadian Council of Imams) hanno insistito che i delitti d’onore o non esistono o non hanno niente a che fare con l’islam; che essi sono costumi culturali, tribali, pre-islamici, e che, in ogni caso, la violenza domestica esiste ovunque. [7] Femministe che lavorano con le vittime di violenza domestica hanno visto così tanta violenza contro le donne che distinguono scomodamente un gruppo di perpetratori, specialmente d’immigrati o islamici. Comunque, il femminicidio domestico occidentale differisce significativamente dal delitto d’onore.[8]

Il presidente della Former National Organization for Women (NOW), Kim Gandy, ha paragonato la picchiata e decapitata Aasiya Hassan[9] alla picchiata (ma ancora in vita) pop star Rihanno, ed ha messo ulteriormente in questione se l’omicidio Hassan fosse un delitto d’onore o meno:

è più possibile che un uomo islamico a Buffalo uccida sua moglie, rispetto ad un uomo cattolico a Buffalo? O ad un uomo ebreo a Buffalo? Non so la risposta a ciò, ma so che c’è pieno di violenza che viene perpetrata – e che la lunga e sordida storia di opprimere le donne in nome della religione include certamente l’Islam, ma non è limitata all’Islam.[10]

Al momento della decapitazione Hassan, una coalizione di lavoratori contro la violenza domestica ha inviato una lettera (non pubblicata) all’ufficio legale distrettuale di Erie County, e ad alcuni media, dichiarando che questo non era un delitto d’onore, che i delitti d’onore non avevano niente a che fare con l’Islam, e che sensazionalizzare la violenza domestica islamica non era solo razzista, ma pure serviva a rendere invisibile la più grande incidenza sia di violenza domestica che di femminicidio domestico. Essi hanno in parte ragione, ma loro mancano pure di ragione, ovvero, per il fatto che le mele non sono arance, e che i delitti d’onore non sono lo stesso dei femminicidi domestici occidentali.

Uno potrebbe opinare che il dichiarato motivo per uccidere in quanto “era troppo occidentalizzata” può, in un certo senso, coincidere sostanzialmente con i dichiarati (e non dichiarati) motivi coinvolti nel femminicidio domestico occidentale. In entrambi le istanze, ci si attende che la donna viva von la violenza maschile, e che rimanga silente in merito a ciò. Non ci si aspetta che se ne vada – o che se ne vada coni figli, o con qualsiasi altra “proprietà” maschile. Comunque, il bisogno di tenere una donna isolata, subordinata, paurosa, e dipendente attraverso l’uso della violenza, non riflette un valore culturale o religioso occidentale; piuttosto, riflette la patologia psicologica individuale di un picchiatore-omicida occidentale. D’altra parte, un delitto d’onore riflette i valori della cultura intesa a regolare il comportamento femminile – valori che la famiglia, inclusa quella della vittima, ci si attende applichi e mantenga.

Inoltre, questi valori culturali, etnici o tribali, spesso restano non-condannati dai leader religiosi e politici maggiori, nei Paesi islamici in via di sviluppo o nelle comunità immigrate in Occidente. Al contrario, simili comunità mantengono l’applicazione del silenzio su tutte le questioni religiose, culturali o comunitarie “sensibili”. Oggi, simili leader (e i loro tanti seguaci) spesso inducono, allettandole o tramite il senso di vergogna, oppure obbligandole, le ragazze e donne islamiche ad indossare una varietà di coperture per il corpo, inclusi l’hijab (copricapo), il burka, o il chadari (copertura corporea totale), quale espressione di religiosità ed orgoglio culturale, oppure come espressione di resistenza simbolica all’Occidente non-islamico.[11] Gli uomini islamici sono autorizzati a vestirsi come occidentali, e nessuno sfida l’uso onnipresente della tecnologia occidentale, inclusi aeroplani, telefoni cellulari, Internet o televisioni satellitari, come essendo non-islamici. Ma dalle donne islamiche ci si aspetta che sopportino il pesante trasporto di questi costumi antichi e presumibilmente religiosi, relativi all’apartheid di genere.

È chiaro che le ragazze e le donne vengono uccise per onore sia in Occidente che in Oriente, quando si rifiutano di indossare l’hijab o scelgono di indossarlo impropriamente. Inoltre, vengono uccise per comportarsi in modi accidentalmente e modernamente accettati, quando esprimono il desiderio di frequentare il college, di fare carriera, di vivere vite indipendenti, hanno amici non-islamici (inclusi ragazzi con cui possono o non essere sessualmente coinvolte), scelgono il loro proprio marito, rifiutano di sposare i loro primi cugini, o vogliono lasciare un marito abusivo. Questa tendenza all’"occidentalizzazione” esiste pure in Paesi islamici ma in modo meno esteso. Motivi di inaccettabile “occidentalizzazione” sono valsi per il 44% degli omicidi d’onore nel mondo islamico, per rapporto al loro 71% in Europa e 91% in Nord America.

Tentati da idee occidentali, desiderando assimilarsi e nella speranza di fuggire vite di subordinazione, queste ragazze e donne che esercitano la loro opzione di essere occidentali vengono uccise – ad età precoce e in modo particolarmente crudeli. La paura dei delitto d’onore può costituire una lezione oggettiva per altre ragazze e donne islamiche, relativamente a ciò che può loro accadere se agiscono sotto tentazione di fare più che servire i loro padri e fratelli, quali serve domestiche, sposare il loro primo cugino, e produrre il maggior numero di figli possibile. La morte di femmine che già vivono in Occidente può pure essere una lezione per altre femmine immigrate, dalle quali ci si aspetta che si conducano in modo subordinato, vivendo segregate rispetto alle tentazioni e ai privilegi offerti dalla libertà. Questo è specialmente vero in Europa, dove grandi ghetti islamici si sono formati durante le poche decadi passate. È particolarmente allarmante notare che in Europa il 96% dei perpetratori di delitti d’onore sono islamici.

Il livelli di selvatichezza, primitiva, sadica o barbarica mostrata nei delitti d’onore verso un membro familiare intimo femminile, si approssima molto di più agli omicidi avvenuti in Occidente, perpetrati da killer seriali contro prostitute, o donne selezionate per tipologia. Suggerisce pure che il separatismo di genere, la svalutazione delle ragazze e donne, l’abuso normalizzato dei bambini, inclusi i matrimoni combinati infantili sia di ragazzi che di ragazze, la repressione sessuale, la misoginia (a volte ispirata da interpretazioni misogine del Corano), e le richieste fatte da una crescente ideologia violenta della jihad, tutto conduca a livelli omicidali contro le ragazze e le donne. Uno ha solo da ammazzare alcune ragazze e donne per tenere tutte le altre in riga. I delitti d’onore sono, in un certo senso, una forma di terrorismo domestico, inteso ad assicurare che le donne islamiche indossino il velo, abbiano figli islamici, e si mescolino solo con altri islamici.

Poiché l’immigrazione islamica, e quindi le reti familiari, sono più ristrette in Nord America che in Europa, i padri che commettono delitti d’onore possono sentire che l’intero fardello di mantenere i canoni del comportamento femminile, ricada pesantemente su di loro, e su di loro soltanto. Ciò può essere la causa del fatto che i padri sono responsabili al 100% dei delitti d’onore delle vittime più giovani. In Europa e nel mondo islamico, questo fardello può essere facilmente condiviso da figli e fratelli, nonni, zii, e cugini maschi.

Cosa deve essere fatto

Come si può affrontare questo problema? L’immigrazione, l’applicazione della legge, e le autorità religiose, tutto deve partecipare all’educazione, alla prevenzione, e agli sforzi per processare nell’ambito dei delitti d’onore.

Inoltre, ripari per ragazze e donne islamiche picchiate devono essere stabiliti, e staff poliglotta deve essere appropriatamente addestrato in merito ai fatti relativi ai delitti d’onore. Per esempio, le ragazze islamiche giovani vengono frequentemente attratte di nuovo a casa dalle loro madri. Quando un residente di casa protetta riceve una simile telefonata, lo staff deve immediatamente entrare in grande allarme. L’equivalente del programma per la protezione federale dei testimoni, per gli obiettivi scelti per i delitti d’onore, deve essere creato; l’Inghilterra ha già stabilito un simile programma.[12] Reti estese di famiglie sicure surrogate devono essere create per rimpiazzare le esistenti reti familiari; le stesse vittime scelte, con enorme assistenza, possono diventare “sorelle” le une delle altre.

Inoltre, chiari avvertimenti governativi devono essere resi noti a immigrati e cittadini islamici, sikh e induisti: i delitti d’onore devono essere processati in Occidente, e i perpetratori, i complici, e coloro che li facilitano, devono essere tutti processati. Le famiglie che vi partecipano devono essere fatte vergognare pubblicamente. I criminali devono essere deportati dopo che hanno scontato le loro condanne.

I sistemi giudiziali occidentali ed i governi hanno recentemente iniziato ad affrontare questo problema. Nel 2006, un tribunale danese ha accusato nove membri di un clan per l’omicidio d’onore di Ghazala Khan.[13] Nel 2009, un tribunale germanico ha sentenziato un padre alla prigione a vita per aver ordinato a suo figlio di ammazzare sua sorella, in nome dell’onore familiare, mentre il figlio 20enne è stato sentenziato a nove anni e mezzo di prigione.[14] In un altro caso, un tribunale britannico, con l’aiuto della testimonianza della madre della vittima e del suo fidanzato, ha accusato un padre di un delitto d’onore risalente a dieci anni prima, dopo che il caso criminale era stato riaperto; [15] e, per la prima volta, il governo canadese ha informato i nuovi immigrati:

l’apertura e la generosità del Canada non si estendono a pratiche culturali barbariche che tollerano l’abuso coniugale, i “delitti d’onore”, la mutilazione genitale femminile e altra violenza basata sul genere. Quelli che si rendono colpevoli di questi crimini verranno severamente puniti sotto la legge criminale del Canada.[16]

L’apartheid di genere islamico è una violazione dei diritti umani e non può essere giustificato in nome del relativismo culturale, della tolleranza, dell’anti-razzismo, della diversità, o della correttezza politica. Finché gruppi islamisti continuano a negare, minimizzare, o offuscare il problema, e gli ufficiali governativi e di polizia accettano versioni in accurate della realtà, le donne continueranno ad essere uccise per onore, in Occidente.

La battaglia per i diritti delle donne è centrale alla battaglia per i valori europei ed occidentali. Sono una parte necessaria della vera democrazia, insieme alla libertà religiosa, alla tolleranza per gli omosessuali, e alla libertà dei dissidenti. Qui, dunque, è esattamente dove ci si aggiunge alla più grande battaglia del XXI secolo.

Phyllis Chesler è professoressa emerita di psicologia e studi sulla condizione femminile presso il Richmond College dell’Università cittadina di New York, e co-fondatrice dell’Association for Women in Psychology (Associazione per le Donne in Psicologia) e del National Women’s Health Network (Rete Nazionale per la Salute Femminile). L’autrice desidera ringraziare Jonathan Francio Carmona, studente laureato presso l’Hunter College, CUNY, per i testi statistici usati per questo studio, e il professor Howard Lune, direttore del Graduate Social Research Program (Programma di Laurea di Ricerca Sociale) presso l’Hunter College.

Tabella 1: popolazione intera (N = 230)

REGIONE Mondo Nord America Europa Mondo islamico
MEDIA D’ETÀ 23 25 22 23
PERCENTUALE
Uccisa dalla famiglia d’origine1,2 66 49 66 72
Posizione familiare1
-- Figlia/Sorella 53 50 49 56
-- Moglie/Fidanzata 23 27 34 17
-- Altro3 24 33 27 27
Partecipazione paterna4 37 53 39 31
Perpetratori multipli 42 42 45 41
Vittime multiple1 17 30 7 21
Torturate1 53 39 67 49
Motivo4
-- “troppo occidentale” 58 91 71 43
-- “improprietà sessuale” 42 9 29 57

1 Significante secondo un test chi quadrato.
2 Famiglia d’origine include padri, madri, fratelli, nonni, zii, e cugini maschi.
3 “Altro” include madri, zie, cugine, e senza relazione familiare.
4 Significante secondo un test di correlazione Pearson.

Tabella 2: solo donne, tutte le età (N = 214)

REGIONE Mondo Nord America Europa Mondo islamico
MEDIA D’ETÀ 23 26 21 23
PERCENTUALE
Uccisa dalla famiglia d’origine1,2 69 52 66 75
Posizione familiare1
-- Figlia/Sorella 56 52 53 58
-- Moglie/Fidanzata 24 28 37 17
-- Altro3 20 20 10 25
Partecipazione paterna4 39 52 42 33
Perpetratori multipli 42 45 44 40
Vittime multiple1 18 30 7 21
Torturata1 54 35 68 51
Motivo4
-- “troppo occidentale” 58 89 73 44
-- “improprietà sessuale” 42 11 27 56

1 Significante secondo un test chi quadrato.
2 Famiglia d’origine include padri, madri, fratelli, nonni, zii, e cugini maschi.
3 “Altro” include madri, zie, cugine, e senza relazione familiare.
4 Significante secondo un test di correlazione Pearson.

Tabella 3: femmine 25 anni d’età e più giovani (N = 129)

REGIONE Mondo Nord America Europa Mondo islamico
MEDIA D’ETÀ 17 18 18 17
PERCENTUALE
Uccise dalla famiglia d’origine1,2 81 94 77 82
Posizione familiare1
-- Figlia/Sorella 74 94 67 73
-- Moglie/Fidanzata 14 0 20 14
-- Altro3 3 6 13 13
Partecipazione paterna4 54 88 54 46
Perpetratori multipli 46 75 46 38
Vittime multiple1 17 30 8 20
Torturata1 53 25 72 47
Motivo4
-- “troppo occidentale” 57 88 74 38
-- “improprietà sessuale” 43 12 26 62

1 Significante secondo un test chi quadrato.
2 Famiglia d’origine include padri, madri, fratelli, nonni, zii, e cugini maschi.
3 “Altro” include madri, zie, cugine, e senza relazione familiare.
4 Significante secondo un test di correlazione Pearson.

Tabella 4: femmine di 18 anni e più giovani (N = 68)

REGIONE Mondo Nord America Europa Mondo islamico
MEDIA D’ETÀ 15 15 14 13
PERCENTUALE
Uccisa dalla famiglia d’origine1,2 89 90 86 90
Posizione familiare1
-- Figlia/Sorella 82 100 78 79
-- Moglie/Fidanzata 8 0 13 6
-- Altro3 10 0 9 15
Partecipazione paterna4 70 100 68 61
Perpetratori multipli 39 80 32 32
Vittime multiple1 25 29 16 30
Torturata1 55 30 83 58
Motivo4
-- “troppo occidentale” 55 80 67 41
-- “improprietà sessuale” 45 20 33 59

1 Significante secondo un test chi quadrato.
2 Famiglia d’origine include padri, madri, fratelli, nonni, zii, e cugini maschi.
3 “Altro” include madri, zie, cugine, e senza relazione familiare.
4 Significante secondo un test di correlazione Pearson.

Tabella 5: femmine di 26 anni d’età e più anziane (N = 51)

REGIONE Mondo Nord America Europa Mondo islamico
MEDIA D’ETÀ 36 40 31 37
PERCENTUALE
Uccisa dalla famiglia d’origine1,2 44 0 31 65
Posizione familiare1
-- Figlia/Sorella 24 0 13 37
-- Moglie/Fidanzata 55 89 87 26
-- Altro3 21 11 0 37
Partecipazione paterna4 8 0 13 7
Perpetratori multipli 30 11 43 30
Vittime multiple1 9 29 8 5
Torturata1 45 44 53 44
Motivo4
-- “troppo occidentale” 56 88 69 38
-- “improprietà sessuale” 44 12 31 62

1 Significante secondo un test chi quadrato.
2 Famiglia d’origine include padri, madri, fratelli, nonni, zii, e cugini maschi.
3 “Altro” include madri, zie, cugine, e senza relazione familiare.
4 Significante secondo un test di correlazione Pearson.

Metodologia

Questo studio analizza 172 incidenti e 230 vittime di delitto d’onore. L’informazione è stata ottenuta dai media in lingua inglese attorno al mondo, con un’eccezione. Ci sono state 100 vittime ammazzate per onore in Occidente, incluse 33 in Nord America e 67 in Europa. Ci sono state 130 vittime aggiuntive nel mondo islamico. La maggior parte dei perpetratori sono stati islamici, come pure le vittime, e la maggior parte delle vittime sono state donne.

I perpetratori e le vittime in questo studio vivevano nei seguenti ventinove Paesi o Territori: Afghanistan, Albania, Bangladesh, Belgio, Canada, Danimarca, Egitto, Francia, Striscia di Gaza, Germania, India, Iran, Iraq, Israele, Italia, Giordania, Paesi Bassi, Norvegia, Pakistan, Russia, Arabia Saudita, Scozia, Svezia, Svizzera, Siria, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti e West Bank.

In generale, interazioni statisticamente significanti sono state trovate in merito all’età, alla regione geografica, alla partecipazione di perpetratori multipli (maggiormente membri della famiglia d’origine della vittima, incluso il padre della vittima), alla posizione familiare, alle vittime multiple, all’uso della tortura, e al motivo dichiarato per l’omicidio. Fra il 1989 e il 2009, i delitti d’onore sono pure aumentati nel tempo, in un modo statisticamente significante.

Mondialmente, la maggioranza delle vittime sono state donne; un mero 7% sono stati uomini. Solo cinque uomini sono stati uccidi dalla loro famiglie d’origine, mentre il resto delle vittime maschili sono state uccide dalle famiglie delle donne con cui essi presumibilmente erano consorti o pianificavano di esserlo, sia in seno ad un matrimonio che fuori. Le vittime maschili ammazzate sono state abitualmente percepite come uomini che risultavano inaccettabili a causa della loro classe (sociale) o statuto di casta inferiore, poiché il matrimonio non era stato combinato dalla famiglia d’origine della donna, poiché egli non era il primo cugino della donna, o perché l’uomo presumibilmente si era impegnato in sesso pre- o extra-matrimoniale. Gli uomini sono stati raramente uccisi mentre erano soli; l'81% di loro sono stati uccisi quando la coppia in questione era assieme.

Sebbene sikh e induisti a volte commettono simili omicidi, delitti d’onore, sia mondialmente che in Occidente, sono crimini maggiormente da islamico verso islamica. In questo studio, mondialmente, il 91% dei perpetratori sono stati islamici. In Nord America, la maggior parte degli assassini (84%) sono stati islamici, con solo pochi sikh e persino meno induisti perpetratori di delitti d’onore; in Europa, gli islamici hanno composto una persino più grande maggioranza, del 96%, mentre i sikh sono stati una minuscola percentuale. Nei Paesi islamici, ovviamente praticamente tutti i perpetratori sono stati islamici. Con solo due eccezioni, le vittime sono state tutte membri dello stesso gruppo religioso dei loro assassini.

In Occidente, 76 individui o gruppi di perpetratori multipli, hanno ucciso cento persone. Di questi perpetratori, 37% veniva dal Pakistan; il 17% erano di origine irachena, mentre turchi ed afghani hanno composto rispettivamente il 12% e l'11%. Il rimanente, appena sotto il 25%, veniva complessivamente dall’Albania, dall’Algeria, dalla Bosnia, dall’Egitto, dall’Etiopia, dalla Guyana, dall’India, dall’Iran, dal Marocco, e dal West Bank.

[1]Ending Violence against Women and Girls,” State of the World Population 2000 (New York: United Nations Population Fund, 2000), capitolo 3.
[2] BBC News, June 22, 2004.
[3] Yotam Feldner, “‘Honor’ Murders–Why the Perps Get off Easy,” Middle East Quarterly, Dec. 2000, pp. 41-50.
[4] Vedere, per esempio, SoundVision.com, Sito d’informazione e prodotti islamici, Aug. 24, 2000; Sheila Musaji, “The Death of Aqsa Parvez Should Be an Interfaith Call to Action,” The American Muslim, Dic. 14, 2007; Mohammed Elmasry, Canadian Islamic Congress, Fox News.com, Dec. 12, 2007; Mustafaa Carroll, il ramo di Dallas del Council of American-Islamic Relations, FoxNews.com, Oct. 14, 2008.
[5] Phyllis Chesler, “I Delitti d’Onore sono semplicemente Violenza domestica?Middle East Quarterly, Primavera 2009, pp. 61-9.
[6] Secondo il coefficiente di correlazione Pearson, la misura di correlazione ed associazione più vastamente usata.
[7] Vedere, per esempio, SoundVision.com, Aug. 24, 2000; Musaji, “The Death of Aqsa Parvez Should Be an Interfaith Call to Action"; Elmasry, Fox News.com, Dec. 12, 2007; Carroll, FoxNews.com, Oct. 14, 2008.
[8] Chesler,” I Delitti d’Onore sono semplicemente Violenza domestica?"; “A Civilized Dialogue about Islam and Honor Killing: When Feminist Heroes Disagree,” Chesler Chronicles, Mar. 2, 2009; “Jordanian Journalist Rana Husseini on ‘Murder in the Name of Honor: The True Story of One Woman’s Heroic Fight Against an Unbelievable Crime,’” Democracy Now, Ott. 21, 2009.
[9] Fox News, Feb. 16, 2009.
[10] Kim Gandy, presidente di NOW,Below the Belt. No Woman, No Culture Immune to Violence against Women,” Feb. 20, 2009.
[11] BBC News, Ott. 5, 2006; Aisha Stacey, “Why Muslim Women Wear the Veil,” IslamReligion.com, Nov 15, 2009.
[12] James Brandon e Salam Hafez, Crimes of the Community: Honour-based Violence in the UK (Londra: Centre for Social Cohesion, 2008), pp. 136-40.
[13] Brussels Journal, July 2, 2006.
[14] Deutsche Welle (Bonn), Dic. 29, 2009.
[15] The Guardian (Londra), Dec. 17, 2009.
[16] The National Post (Don Mills, Ont.), Nov. 12, 2009.

An analyst of gender issues in the Middle East, a psychotherapist and a feminist, Phyllis Chesler co-founded the Association for Women in Psychology in 1969, the National Women’s Health Network in 1975, and is emerita professor of psychology at The City University of New York. She has published 15 books, most recently An American Bride in Kabul (2013) which won the National Jewish Book Award for 2013. Chesler’s articles have appeared in numerous publications, including the Middle East Quarterly, Encyclopedia Judaica, International Herald Tribune, National Review, New York Times, Times of London, Washington Post and Weekly Standard. Based on her studies about honor killings among Muslims and Hindus, she has served as an expert courtroom witness for women facing honor-based violence. Her works have been translated into 13 languages. Follow Phyllis Chesler on Twitter @Phyllischesler
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